Il Lazio, la “terra dei laghi” da Itinerari Laziali
Il Lazio non è certo conosciuto come una “terra di laghi”. Ciò rappresenta un vero e proprio paradosso in quanto
la grande varietà e quantità di specchi d’acqua presenti in questo territorio le fa tenere un primato nazionale: si spazia dai laghi costieri a quelli vulcanici, dai bacini artificiali ai laghi glaciali, da quelli sorgivi e carsici a quelli palustri e residuali. Ogni lago è circondato da un paesaggio a sé, dalle caratteristiche ben precise che meritano di essere preservate, conosciute ed apprezzate, in quanto, al di là del fattore-acqua in sé, si tratta di ambienti tanto belli quanto delicati, ricchi non solo dal punto di vista della flora e della fauna ma anche sotto l’aspetto storico, culturale, agricolo.
Custode di numerose leggende sin dai tempi più antichi, il Lago di Nemi è dominato dall’omonimo pittoresco borgo collinare, che spicca con le sue case colorate fra i boschi di querce, lecci e castagni dei Colli Albani.
All’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani, quasi al centro dei Colli Albani, sorge il piccolo borgo di Nemi. Un luogo fatato, noto per le fragole coltivate lungo le rive dell’omonimo lago e celebrate con una sagra la prima domenica di giugno.
Nemi è stato nominato il borgo della settimana, un luogo che tutti conosciamo bene per la sua incantevole bellezza, per le sue fragoline e i suoi dolcetti. Ma Nemi, con i suoi musei è anche cultura.
La valorizzazione dei prodotti tipici locali è promozione di Nemi e del territorio dei Castelli Romani, volti a promuovere, oltre il patrimonio paesaggistico e storico del territorio, i prodotti agroalimentari e vitivinicoli per aumentare la consapevolezza e la cultura dei consumatori, dei portatori di interesse, dei turisti e dei media. La creazione di informazioni certe, l’utilizzo di strumenti digitali, l’organizzazione di eventi, la costruzione di relazioni sono un impegno di comunicazione per la valorizzazione dei prodotti locali.
Non solo fragole, quindi, perché un grande
interesse volgiamo a tutti i prodotti tipici locali.
Qui desideriamo parlare di olio
extravergine dl oliva 100% italiano e del pane casareccio di Nemi.
L'olio extra vergine di oliva Castelli Romani
L'olio extra vergine di oliva Castelli Romani deve essere realizzato con olive prodotte nei terreni dei comuni di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, San Cesareo, Velletri, Ardea, Pomezia, Roma.
In tutte le civiltà nate intorno alle coste bagnate dal Mediterraneo, la pianta dell’olea (olivo) è stata sempre considerata sacra, per cui l’olio, estratto dai suoi frutti, era utilizzato dagli antichi nelle cerimonie religiose per rituali ed offerte votive. Il territorio dei Castelli romani, oltre ad essere caratterizzato da una tradizionale attività vinicola, da cui scaturiscono diversi vini DOC, fra i quali ricordiamo il Frascati DOC , lo Zagarolo DOC ed il Genazzano DOC, è arricchito anche da una eccellente produzione di olio. In queste zone infatti la coltivazione dell’olivo ha origine molto antiche e ne sono testimonianza le cave di pietra di Albano, da cui si ricavano le macine per frangitura delle olive, la chiesa e l’Osteria della Molara a Frascati e i resti del Tempio di Ercole Oliario a Lanuvio.
Fin dai tempi più antichi infatti i Romani consumavano l’olio dei colli vicini. Proprio per proteggere e valorizzare la produzione di questo particolare olio, è stata avviata recentemente la procedura per il marchio DOP.
L'olio extra vergine di oliva Castelli Romani deve essere realizzato con olive prodotte nei terreni dei comuni di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, San Cesareo, Velletri, Ardea, Pomezia, Roma. Si tratta di terreni di origine vulcanica (dalle ceneri e lapilli dell’eruzione del Vulcano Laziale, avvenuta nel quaternario), da cui le olive ricevono il caratteristico aroma.
Per ottenere il marchio “Castelli
Romani” l’olio deve essere prodotto utilizzando olive della varietà
carboncella, corva, frantoio, leccino, moraiolo, olivastra, pendolino,
rioncella e rosciola, presenti da sole o insieme per almeno l’80%. A queste
varietà se ne possono aggiungere altre in quantità percentuale non superiore al
20. Le olive sono raccolte a partire dal mese di ottobre ed alcune, più tardive
anche nel mese di dicembre e gennaio. Si ottiene in questo modo un olio dal
colore che va dal giallo al verde chiaro, limpido e lucente, con sapore
armonico ù, dolce , fruttato, appena amaro e con un eventuale gusto di mela o
mandorla. Il grado di acidità massima è pari allo 0,8%.
L’olivo: utilità, bellezza, pace: tutto in una pianta sola
L'olivo o ulivo è uno degli alberi più longevi (alcuni esemplari dell’Africa settentrionale e della Palestina si ritiene risalgano all’epoca romana). Nome comune delle piante del genere Olea della famiglia Oleacee,
L’ulivo è la pianta mediterranea per eccellenza. Coltivata nei paesi a clima mite e temperato, appartiene alla famiglia delle Oleacee, ordine Lamiali, e in particolare di Olea europaea, nella sottospecie domestica, albero da frutto comunissimo nelle nostre regioni, di grande importanza per l’olio che si estrae dai suoi frutti, ed ha un portamento inconfondibile, contorta e cariata com’è. La coltivazione dell’ulivo prevede molte e complesse operazioni, volte a ottenere il maggior quantitativo possibile di frutti: le olive. Queste vengono poi spremute per ottenere l’olio o utilizzate come cibo. Ma l’albero viene usato da secoli anche per le foglie e per il legno. Pianta sacra presso tutte le civiltà mediterranee, è simbolo di pace dai tempi più remoti.
Non solo olio
L’olio, oltre che come grasso alimentare per eccellenza, è stato usato fino a tempi non tanto remoti come combustibile per le lampade. La Bibbia, che cita spesso l’ulivo e i suoi prodotti, ci dice che con l’olio ricavato dalla prima spremitura delle olive si alimentavano le lampade del tempio, e solo il successivo era usato per condire. Presso tutti i popoli antichi, inoltre, l’olio era alla base di unguenti e di cosmetici, e serviva a massaggiare gli atleti e a ungerli prima delle gare, in modo da rendere più sfuggente la presa dell’avversario.
L'olio di oliva
L'olio di oliva è un olio alimentare estratto dalle olive, ovvero i frutti dell'olivo (Olea europaea). Il tipo vergine si ricava dalla spremitura meccanica delle olive. Altri tipi merceologici di olio derivato dalle olive, ma con proprietà dietetiche e organolettiche differenti, si ottengono per rettificazione degli oli vergini e per estrazione con solvente dalla sansa di olive. È caratterizzato da un elevato contenuto di grassi monoinsaturi.
Prodotto originario della tradizione agroalimentare del Mediterraneo, l'olio di oliva è prodotto anche nelle altre regioni a clima mediterraneo.